L'esperto risponde

Dr. Giacomo Pietrucci

Ho un figlio di 15 anni ed è il centro delle mie preoccupazioni!!!!!!!!!Immagino che sia un problema comune a molti genitori quello di avere un
ragazzo adolescente con i vari problemi di questa eta', ma il "mio" X e'stato fino a qualche tempo fa un ragazzo bravo, educato, ubbidiente e non so
quale altro aggettivo aggiungere per descrivere quanto era dolce; adesso sembra di avere in casa il suo gemello al negativo.
So benissimo che sta crescendo, che l'età e' quella della ribellione
soprattutto verso le regole e i genitori in particolare, ma ogni giorno, ogni argomento e' motivo di scontro.
Il tema principale e' la scuola( frequenta il secondo anno delle superiori),un giorno scopro che non fa i compiti e li copia la mattina a scuola, un giorno che prende 4 in Z perche' non ha studiato non avendo piu' il libro (e non si sa che fine abbia fatto), un giorno non ha il materiale per poter fare il compito di Y grafico e tante altre cose che fanno rendere ogni giorno un inferno o quasi. Siccome e' un ragazzo molto intelligente e gli basterebbe così poco per poter ottenere buoni risultati, perchè' non riesco a fargli capire che adesso il suo
lavoro e' studiare? E che se non gli piace farlo e viene bocciato la sofferenza si allunga almeno di un altro anno?Ultimamente ha collezionato una serie di 4 che spero gli servano di lezione! Aggiungo una sua frase (sempre con il suo solito atteggiamento strafottente):" Tanto se sono rimandato o bocciato sono io e non te, cosa te ne importa?" Come faccio a fargli capire che solo una mamma ha uno spassionato interesse al
suo bene?
Carissima mamma: potrei risponderle semplicemente con un titolo di un libro che per me è stato molto utile:”QUANDO L’AMORE NON BASTA!” (vedi A.Fiorenza,Rizzoli editore)
Cosa voglio dire? Che evidentemente la sua strategia di “far comprendere” in questo momento non sta funzionando ,anzi potrebbe essere pure controproducente; ciò non significa che sia necessariamente sbagliata, ma che ora non produce gli effetti da lei sperati.
Alcune volte i problemi di questo tipo nascono da stili familiari in cui si negozia troppo coi figli oppure li si considera “amici” o “troppo fragili” assumendo uno stile iperprotettivo. Allora si cerca di farli ragionare, spiegando, spiegando..come se fossero sempre in grado di capire, eleggendoli” membri in parlamento” della famiglia “democratica” …è l’AUTOREVOLEZZA?Genitori , non cedete ai compromessi e ai ricatti ,i ragazzi devono imparare che ci sono limiti che governano le relazioni familiari.
Forse ,ma non conosco bene la sua situazione, è ora che suo figlio si scontri senza troppi appoggi e controlli dei quaderni con i suoi fallimenti per assumersi le sue responsabilità:gli dia la possibilità di impararlo da solo…a volte con le migliori intenzioni (nel suo caso ,di spiegare , di seguirlo molto facendosi vedere preoccupata) si possono produrre gli effetti peggiori!!Capisco di essere stato molto diretto e apparentemente drastico, ma le dò un consiglio: provi a mostrare disinteresse (lo so , forse non si sentirà una brava madre, ma in realtà starà facendo molto di più di quello che lei crede ..) e distacco dal problema scolastico; provi inoltre anche a essere autorevole mantenendo le promesse che fa a suo figlio (ad esse non studi niente motorino!Ma deve mantenere la promessa altrimenti il gioco è fatto, lui imparerà che tutto è solo dovuto, senza doveri e meriti).
Buon lavoro!!!Lei è una brava madre, si sta interrogando e sta capendo che non c’è una soluzione giusta che va sempre bene(soprattutto in una fase così piena di cambiamenti come l’adolescenza).
Provi a mettere in atto qualcosa di diverso correggendo il tiro sulla base degli effetti che nota su suo figlio:genitori si diventa, non si nasce!!

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